Il processo di trasformazione, che ha visto protagonisti il territorio e la città contemporanea nella
lunga fase della modernità, scandito dalle dinamiche veloci della globalizzazione e dal venir
meno delle forme di controllo e di pianificazione, ormai incapaci di registrare e comprendere gli
elementi delle diversità territoriali, sta fortemente riportando al centro dell’attenzione il peso dei
territori deboli e dei sistemi locali come protagonisti del progetto. Sono territori, come la regione
ambientale del Massiccio del Limbara, nei quali si stanno verificando fenomeni emergenti, indizi
contemporanei di progetto, che messi in cortocircuito con gli elementi della storia e del passato,
disegnano le traiettorie per una prospettiva di cammino differente. L’esperienza di ricercaazione
svolta a Calangianus, è un esempio di proposta operativa sul territorio che ha provato a
costruire, nel rimettere in discussione un’idea di pianificazione piramidale calata dall’alto, un
processo relazionale in divenire, di conoscenza, azione e progetto, utilizzando strumenti e
dispositivi innovativi. Un processo, esito di un’interazione tra sapere tecnico e competenze
diffuse, di una sinergia tra attori, istituzioni, associazioni, strutture economiche, produttive e
culturali, che operano nel territorio e che messe in relazione, possono innescare processi
alternativi di sviluppo locale nel ripensare una nuova idea di città-territorio.