I territori sono oggi utilizzati come un “menu” all’interno del quale ci si sposta sempre più
liberamente secondo le proprie necessità. Le città, già da tempo, hanno assunto l’accezione di
sistemi integrati, apparendo sempre più simili a una miscellanea, composita e variabile, alla cui
definizione concorrono molteplici dispositivi e la cui comprensione e gestione operativa sembra
trovarsi non più nella perimetrazione di registri e contesti formali, ma nell’individuazione di
regole e tattiche capaci di guidare e prevedere gli esiti e le evoluzioni delle differenti dinamiche
e vocazioni.
In questo progressivo evolversi delle realtà urbane, i centri storici, in particolare quelli dell’area
mediterranea, storicamente, fortemente strutturati, iper-stratificati e densi, risultano inadeguati a
rispondere alle nuove necessità della vita odierna
Fondamentale, in questo senso, diviene, dunque, individuare e riconoscere un nuovo criterio e
metodo per la gestione di questi contesti, mirato, non a stravolgerli o snaturarli in nome del
progresso, ma, al contrario, a riattivarli nuovamente come nodi propulsivi a partire dalla
riscoperta di valenze e funzioni intrinseche alla loro storica dimensione e natura, sulla base una
logica sostanzialmente rinnovativo-reinterpretativo. Genova, si propone come un fantastico
laboratorio per l’individuazione di strategie e azioni mirate a tracciarne nuovi sviluppi futuribili
rispondenti alle odierne logiche attive di sostenibilità, avanzamento e interconnessione locale e
globale.