L’attività estrattiva ha costituito per la Puglia un importante motore di sviluppo economico e
produttivo, uso del territorio legato alla sua tradizione storico-costruttiva. In particolare il bacino
estrattivo della nuova provincia Barletta – Andria – Trani (BAT), a nord di Bari, in crisi ed in
parte dismesso, è stato per la Regione uno dei riferimenti per l’ economia, non sempre sensibile
verso le indotte trasformazioni sul paesaggio e territorio. Il presente contributo si propone di
indagare quale possa essere il punto d’incontro tra il processo di pianificazione e quello
produttivo, al fine di individuare strategie con cui operare il ripristino e la restituzione di usi,
significati e valori a siti estrattivi ormai dismessi; attivando proattivamente e propositivamente
processi virtuosi capaci di innescare da un lato una migliore gestione del paesaggio e dall’altro
la necessaria innovazione nel sistema di gestione del comparto estrattivo risorse per il territorio.
Partendo dall’atto di avvio del PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale), attento
al recupero di cave esaurite ed abbandonate, si è cercato di definire un percorso metodologico
e progettuale, nel quale il presupposto di riacquisire le cave esaurite in un processo di sviluppo
sostenibile del territorio trova, attraverso azioni di paesaggio ripensate come le “3R”:
Rinaturalizzare, Reinventare, Riparare, proposte strategiche di trasformazione territoriale in
grado di delineare scenari futuri per il territorio e per i nuovi contesti di vita.
Operativamente attraverso lo strumento delle linee guida sono state messe a sistema le tre
azioni di paesaggio in risposta alle criticità che derivano dai processi e conflitti in atto individuati
dai progetti territoriali di paesaggio regionale, con l’obiettivo di pensare al riuso delle cave
esaurite per consolidare e valorizzare i caratteri di ciascun contesto di vita, e creare nuovi valori
e risignificazione dei luoghi.