Parlare di tempo geologico è un modo di contestualizzare i processi materiali della terra nella
sua storia. La scala dei tempi geologici suddivide la lunga storia della terra in eoni, ere, periodi
ed epoche, non omogenei tra loro, ma in relazione l'un l'altro a seconda di ciò che emerge
dall'analisi dei dati stratigrafici o dallo studio della stratificazione dei diversi livelli della crosta
terrestre.
Recentemente negli studi relativi a territorio e paesaggio è stata introdotta l'idea che l'epoca
dell'Olocene, iniziata circa 11.700 anni fa, sia terminata e che sia stata sostituita da una nuova
epoca geologica chiamata Antropocene, ovvero, 'l'era della razza umana'.
Per confermare o meno questa ipotesi, siamo partiti da due categorie concettuali di paesaggio:
il paesaggio terrestre ed il paesaggio costruito.
Il caso studio della città di Catania, in Sicilia, ben si applica a questa ricerca: il suolo della città
si è costruito sia tramite l'intensa opera dell'uomo -negli ultimi 40 anni fino a risalire al XVII
secolo ed al nucleo greco antico- sia tramite una non indifferente attività geologica,
rappresentata dalle molteplici eruzioni vulcaniche e dai frequenti terremoti che hanno colpito la
conurbazione nel corso dei secoli. L'analisi -tramite sezioni e carotaggi- della stratigrafia storica
ha evidenziato come la forma non solo della città ma del paesaggio di Catania abbia risentito in
maniera eccezionale delle mutazioni geologiche intercorse, più di ogni altra città europea, e la
rende un oggetto di studio privilegiato per esaminare la correlazione tra paesaggio, tempo ed
usi.