Strategie di sopravvivenza: riciclare – rigenerare – includere nella città medi

Autores/as

  • Veronica Salomone

DOI:

https://doi.org/10.5821/ctv.8013

Resumen

Le trasformazioni che investono la città mediterranea contemporanea rendono l’abitare sempre più complesso e contaminato. La precarietà è una condizione ricorrente che genera paesaggi imprevedibili e incostanti. Nasce l’esigenza di rileggere la città attraverso le sue stratificazioni non più solo materiali: si abita riciclando spazi, stravolgendo relazioni, utilizzando strategie di mercato inusuali. La città perde la sua organicità apparente ma, trasformandosi, mantiene i suoi elementi fondanti, sopravvivendo nelle forme di autocostruzione e appropriazione, nelle relazioni sociali e negli assetti economici. La condizione di sopravvivenza si fa strategia e nuova frontiera dell’abitare. La tesi trova le sue argomentazioni in contesti dove condizioni ambientali e socio-economiche generano paesaggi al limite della sopravvivenza. È il caso del Cairo in cui interi quartieri sono stati trasformati dall’ingente domanda di sopravvivenza. In particolare, il paper vuole approfondire il caso studio della Città dei Morti. Inizialmente occupata da strutture temporanee di parenti adoranti, Al-Qarāfa è oggi abitata da circa un milione di egiziani. La densità abitativa è alta e i servizi non sempre sufficienti, per cui le autorità locali decisero nel 2010 di radere al suolo intere sezioni del cimitero attraverso l’attuazione del piano urbanistico Cairo 2050, stravolgendo l’impianto originario dell’area. Qual’è il ruolo del progetto? Quali sono i modelli politici, economici e sociali in grado di rigenerare la città mediterranea contemporanea? Si può ancora parlare di ‘modello mediterraneo’?

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