Il saggio intende raccontare l’esperienza svolta insieme a Studio Azzurro nella progettazione
del Museo di archeologia e del territorio di Mamoiada. In questa esperienza attraverso l’uso di
strumenti multimediali e interattivi si è lavorato per costruire non un luogo contemplativo, ma
una vera e propria centrale “centrale di produzione di conoscenza memoriale e immaginativa”.
Nel raccontare alcuni aspetti della storia di questo territorio, per individuare una possibile chiave
interpretativa, siamo partiti dalle peculiarità di questo contesto e in particolare dal suo essere
terra di confine e di frontiera, e in quanto tale, anche luogo di incontro e di scambio. Questa
particolare identità di confine è diventata la chiave per rileggere la presenza di particolari luoghi
"sacri" preistorici e contemporanei che popolano questo contesto.
Si è scelto di narrare questo peculiare aspetto della storia del territorio utilizzando fonti
documentarie e orali, messe insieme non con un andamento lineare e continuo, ma lavorando
piuttosto, attraverso immagini poetiche e metaforiche per frammenti, montaggi, accostamenti
delicati che, nel rompere ogni associazione sistematica, si richiamano l'un l'altro, più attraverso
analogie che sequenze logiche. Abbiamo pensato di costruire un percorso che diventasse
capace di mostrare più che di dire, di far lavorare l'immaginazione attraverso l'accostamento
inusuale tra epoche differenti, tra l'arcaico e il contemporaneo; di aprire domande e di mettere
sul tavolo questioni insolute anziché costruire teorie da difendere.