Il trend crescente del fenomeno turistico costituisce una sfida determinante nell’ambito delle
questioni più ampie legate al paradigma della sostenibilità, in considerazione dei diversi effetti
che le attività ad esso correlate producono su città e territori interessati. È un problema che va
orientato nella giusta direzione come strumento privilegiato carico di valenze: capacità di
sensibilizzare al rispetto dell’ambiente; elevate potenzialità di sostenere attività economiche
tradizionali e innovative; capacità di contribuire al miglioramento della qualità della vita. Se
correttamente programmato e gestito, esso può infatti giocare un ruolo chiave per il riequilibrio
territoriale, attraverso la costruzione di sistemi turistici che comprendano destinazioni mature,
emergenti ed aree marginali, in un’ottica di destagionalizzazione dei flussi e promozione delle
economie locali, e in una logica in grado di coniugare stabilità e innovazione in un processo
dialettico fra tradizione e creatività. Per molte città e regioni italiane, come la Calabria, la scelta
di tutelare, valorizzare e gestire in modo integrato le risorse naturalistico-ambientali,
paesaggistiche e storico-culturali attraverso la leva e il moltiplicatore del settore turismo può
rappresentare, anche in momenti di crisi, un importante strumento per rivalutare il proprio
patrimonio, sviluppare l’indotto a esso collegato, promuovere progetti strategici nel settore del
turismo, stimolare la creazione di strutture ricettive e servizi complementari. Di fronte alle sfide
della globalizzazione riscoprire i caratteri della propria specificità diviene quindi un’occasione
imperdibile per ripensare il proprio sviluppo con intelligenza, laddove l’attributo smart si riferisca
all’incontro creativo di tecnologie e capacità umane, che attraverso le comunità stesse
diventano portatrici di innovazione.